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Anello delle Camogne

L’itinerario parte dalla chiesa di Norcen dove ci sono alcuni posti macchina e un’area attrezzata per il pic-nic. Da qui si sale lungo la strada asfaltata, delimitata da un muro a secco ricoperto di felci. In una decina di minuti si raggiunge la frazione di Valduna, composta da piccoli raggruppamenti di case.

Mantenendo sempre la direzione, si oltrepassa un tratto di bosco con abete, larice e carpino, fino a notare, accanto alla strada, una costruzione che presenta elementi tipici: scale in pietra, per facilitare l’ingresso al fienile, e muratura con trovanti in porfido, per conferire maggior resistenza agli angoli.

Superata una vallecola, si riprende a salire fino al bivio di Case Valerna (ore 1.00 circa da Norcen), dove si abbandona la strada asfaltata che sale ai Paradis, per proseguire su sterrato. Lasciati alcuni vecchi edifici, il percorso conduce in pochi minuti alla sorgente Boa e quindi alla località Stalle Boa. Percorrendo il tracciato principale, dopo circa 100 m dall’incisione torrentizia del Porcilla, si segue sulla destra una mulattiera, che si inoltra nel bosco tra noccioli, abeti e salici dalla corteccia verdastra.

In prossimità di un impluvio si abbandona la pista più evidente per risalire il pendio boscoso verso sinistra. Guadagnata la rotabile proveniente da Pedavena, la percorriamo in salita e, subito dopo un tornante, deviamo su un tracciato secondario. Raggiunta nuovamente la strada asfaltata, procediamo in vista di Croce d’Aune.

Arrivati in località Cimamonte (ore 3.00 da Norcen), punto di passaggio dell’Alta Via n. 2 e dell’itinerario delle Chiesette pedemontane, si prosegue lungo la carrareccia sulla destra. Dopo circa mezz'ora di cammino da Croce d'Aune, si arriva alle Stalle Norcenadego; verso sud, si vede il colle erboso di Soladen. Al bivio successivo, va scelto il tracciato di destra; si può compiere però una piacevole digressione, proseguendo diritti, finché la vista si spalanca sul M. Magheron e sul prato delle Camogne.

Tornati sull'itinerario, si percorre in discesa una strada sterrata che, al disgelo e nei periodi di intense precipitazioni, può essere fangosa. La ripida mulattiera, dal fondo sconnesso per la presenza di sassi grossolani, ci conduce ad un bivio, dal quale ci dirigiamo verso destra.

Il cammino riprende in discesa, giungendo, dopo qualche curva, al prato dove sorgono le belle casère dei Paradis. Da qui si devia verso sinistra, scendendo lungo una vallecola ricoperta da bosco; oltrepassato un rustico isolato, si arriva in breve alla radura di Casera Fioretta.

Appena sotto Casere Monegat, in corrispondenza di una curva della strada asfaltata, si stacca il sentiero che, in pochi minuti, scende ad un importante crocevia. A questo punto si procede verso destra, sempre immersi nel bosco di faggio e abete rosso; poco più a valle si incontra una mulattiera, che si percorre fino ad uno spiazzo dove vi sono dei grossi massi erratici.

Raggiunto il crocevia in località Trugno, si segue la strada asfaltata in discesa, che costeggia una piccola valle, per condurre in breve a Norcen e quindi al punto di partenza.




APPROFONDIMENTO SU... Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi conta circa 32.000 ettari di estensione, interessa 15 comuni della provincia di Belluno, tra cui quello di Pedavena. L'attuale perimetro deriva da un nucleo iniziale di riserve naturali che furono istituite negli anni '70 per tutelare gli ambienti d'alta quota, i più ricchi nella componente fioristica e faunistica, ma anche i più vulnerabili. La nascita ufficiale risale al 1993, anno in cui viene istituito l'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Ora il territorio comprende non solo la parte sommitale di gruppi montuosi come le Alpi Feltrine, i Monti del Sole, lo Schiara-Talvena ed il Prampèr, ma scende nelle valli, escludendo però i centri abitati. Camminando nel Parco, si incontrano ambienti molto vari: corsi d'acqua, boschi, arbusteti, praterie alpine, ghiaioni e pareti rocciose. L'elevata biodiversità è uno dei caratteri che lo contraddistinguono: 1500 specie botaniche, di cui molte rare o endemiche, 4 specie di Tetraonidi (gallo cedrone, gallo forcello, francolino di monte e pernice) e di Ungulati (capriolo, cervo, camoscio e muflone).

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Anello delle Camogne

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