Castelli infestati di fantasmi, rovine malinconiche, carceri inaccessibili, lugubri conventi: al di là degli intramontabili personaggi “neri”, sono gli ambienti, i paesaggi, le atmosfere a conferire ai romanzi gotici le caratteristiche che li rendono inconfondibili. L’invenzione di un medioevo barbarico, pittoresco e angoscioso, rivela la sensibilità degli autori, che sono fra gli anticipatori della sensibilità
romantica, i cantori del sentimento del sublime. L’efficacia delle ambientazioni prova la robustezza culturale della produzione gotica, che riattiva le atmosfere del teatro elisabettiano, usa suggestioni faustiane, ma si ispira anche alla visività di Salvator Rosa e Giovan Battista Piranesi, trasportando nella pagina scritta l’inventività perturbante del capriccio pittorico.
Relatore: Fabio Girardello
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