L’incendio che nel 1510 rase al suolo la città di Feltre risparmiò pochissimi edifici, tra i quali una parte di Casa Ramponi. Il futuro Palazzo Guarnieri.
Fortemente voluto da Giovanni Guarnieri (1807 – 1877) per sistemare e ampliare il suo malconcio palazzo di famiglia e rendere manifesta a tutti la sua posizione sociale, porta la firma dell’allora giovane, ma già affermato architetto, Giuseppe Segusini.
Il corpo principale, risalente al 1400, è stato così inglobato in una nuova costruzione che ne ha rispettato lo stile neogotico originario, arricchendolo con cornici, motivi, finestre e una magnifica pentafora al piano nobile.
Il progetto elaborato dal Segusini prendeva ispirazione dall’impianto architettonico del palazzo esistente, al tempo decadente e in parte già demolito ma dove ancora erano visibili certi elementi di pregio, come le finestre gotiche.
Nasceva così, a metà dell’Ottocento, Palazzo Guarnieri. Un vero monumento illustrativo dello stile che andava per la maggiore nel borgo di Feltre nel Quattrocento.
Da allora l’antica e signorile dimora ha vissuto curiose vicissitudini che l’hanno vista ospitare, durante la Prima Guerra Mondiale, Carlo I l’ultimo imperatore degli Asburgo poi proclamato Beato da Wojtyla nel 2004, il commediografo Gino Rocca, nato proprio nel Palazzo, nelle stanze al piano terra e Beniamino, il noto protagonista dei romanzi di Massimo Carlotto.
Nel 1998, dopo anni di poco utilizzo, la famiglia proprietaria lo ha aperto al pubblico dedicandolo interamente alla cultura.
Oggi Palazzo Guarnieri ospita al piano terra un ristorante e jazz club e al secondo piano sale concerti, una scuola di musica e uno studio di registrazione.