La Sala dei Battuti prende il nome dalla congregazione religiosa che operava la pratica purificatoria dell'autoflagellazione, nata in Umbria nella seconda metà del XIII e diffusa anche a Conegliano dopo pochi anni.
I battuti fecero erigere la primitiva chiesa di Santa Maria Nuova dei Battuti che, dopo una serie di ampliamenti, verso la fine del quattrocento diventò l'attuale Duomo della città.
La facciata esterna della chiesa è in realtà nascosta da quella della Sala, scandita da nove archi ogivali al piano terra che rispettano la teoria dei portici che caratterizza tutta l'antica Contrada Grande. Sopra le arcate si alternano trifore, scene tratte dalle sacre scritture e figure di sibille e profeti, realizzate alla fine del Cinquecento da Ludovico Toeput, detto il Pozzoserrato. Si possono osservare episodi biblici quali Ester supplica Assuero, Davide e l’Arca di Dio, Raab nasconde gli esploratori ebrei e altri.
Al suo interno, la sala, di impianto rettangolare e realizzata perpendicolarmente alle navate del Duomo, presenta un soffitto ligneo e vari affreschi realizzati da Francesco da Milano, Pozzoserrato e altri artisti locali, che descrivono episodi che vanno dalla creazione del Mondo al Giudizio Universale.
La Sala dei Battuti fu trasformata inizialmente in carcere (1807), poi in ricovero dei soldati (1847) e quindi fu lasciata in stato di abbandono fino agli anni Sessanta, quando è stata restaurata.